Ambiente e Sostenibilità
L’acqua, oltre ad essere indispensabile per la vita umana e a svolgere un ruolo fondamentale per la regolazione del clima, rappresenta una risorsa indispensabile per molte attività economiche. La disponibilità di acqua potabile rappresenta invece un passaggio indispensabile per lo sviluppo e la crescita di una comunità.
L’Agenda ONU al 2030, che 193 Paesi hanno ratificato nel settembre 2015, prevede 17 obiettivi tra cui quello di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Tale obiettivo comprende il traguardo di ottenere entro il 2030 l’accesso universale ed equo all'acqua potabile sicura ed economica per tutti.
In questa direzione va la risoluzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che riconosce l’accesso a fonti di acqua potabile sicure e agli impianti igienici di base come un diritto universale dell’uomo. La risoluzione, approvata con 122 voti favorevoli e 41 astensioni, raccomanda agli Stati di attuare iniziative per assicurare a tutti i cittadini l’accesso ad acqua potabile di qualità.
Di acqua sulla terra ce ne sarebbe in grandissima abbondanza, in media forse diecimila litri per persona per giorno, ma il 97% di questa acqua è salata, solo il 3% delle risorse idriche globali sono di acqua dolce e quindi possono essere utilizzabili per gli usi umani.
Al consumo di acqua sono collegate anche implicazioni ambientali che stanno sempre di più mostrando i loro effetti.
Secondo la Fondazione Ellen MacArthur, senza adeguati interventi, al 2025 nei nostri oceani ci sarà 1 tonnellata di plastica per ogni 3 tonnellate di pesci e al 2050 ci sarà addirittura più plastica (in peso) che pesci (Fonte: Ellen MacArthur Foundation, The new plastic economy, 2016).
Molta di questa plastica proviene dalle 480 miliardi di bottiglie di plastica vendute nel mondo, oltre 900.000 al minuto, di cui meno del 50% raccolte per il riciclo. Una cifra in crescita del 60% rispetto a 10 anni fa e che ci si aspetta in ulteriore crescita del 20% nei prossimi 5 anni.
A fronte dell’aumento della produzione di plastica, in particolare per la produzione di imballaggi, tra cui le bottiglie per l’acqua minerale, i sistemi di riuso e riciclo non hanno visto gli stessi tassi di crescita. In questo contesto, una transizione verso un’economia circolare nel settore della plastica si dimostra una rilevante opportunità di risparmio che può permettere di disaccoppiare la produzione della plastica dal consumo di combustibili fossili.
Le aziende imbottigliatrici di circa 16 miliardi di litri di acqua minerale all’anno in Italia pagano solo 1,2 euro ogni 1.000 litri, praticamente un millesimo di euro per litro imbottigliato, come canoni di concessione contando così di un elevato plusvalore di vendita e di margini di profitto elevatissimi a fronte di impatti ambientali rilevanti e non più sostenibili. I costi delle concessioni sono pari allo 0,68% del fatturato del settore dell’imbottigliamento delle acque minerali pari, 2,4 miliardi di euro. Si tratta in totale di 265 concessioni (di durata per lo più trentennale) rilasciate a 194 concessionari e che occupano oltre 300 kmq di territorio (Fonte: MEF, Concessioni acque minerali e termali, 2018).
Il 1° febbraio 2018 la Commissione Europea ha pubblicato la proposta di modifica della direttiva 98/83/EC. La proposta della Commissione assicura che l’acqua destinata al consumo umano possa essere utilizzata in sicurezza, proteggendo la salute dei cittadini. I punti principali della proposta sono quelli di assicurare che l’acqua di rubinetto sia controllata attraverso standard basati sulle evidenze scientifiche più recenti possibile, di assicurare un sistema di monitoraggio efficiente ed efficace che contribuisca a migliorare la qualità dell’acqua e di fornire ai consumatori informazioni adeguate, appropriate e tempestive.
La riduzione del consumo di acqua in bottiglia può aiutare le famiglie europee a risparmiare oltre 600 milioni di euro all’anno. Con l’aumento della fiducia nell’acqua di rubinetto, i cittadini possono anche contribuire a ridurre la produzione di rifiuti plastici e l’inquinamento marino.
Una migliore gestione dell’acqua di rubinetto da parte degli Stati Membri eviterà perdite di rete non necessarie e contribuirà a ridurre le emissioni di CO2.
Vantaggi economici e ambientali - Cinque buoni motivi per bere l’acqua di rubinetto:
- Ecologica: Se bevi l’acqua del rubinetto fai bene all’ambiente! Infatti, sono 8,7 miliardi le bottiglie di plastica prodotte negli ultimi anni in Italia (che riempiono circa 3,3 milioni di cassonetti), solo il 38% viene riciclato e solo il 20% viaggia su rotaia2. Nel territorio servito il 35% dei clienti ha scelto l’acqua di rubinetto evitando 250 milioni di bottiglie di plastica. Altri 460 milioni potrebbero essere evitate! Solo nei comuni gestiti dalla Ruzzo Reti si potrebbero evitare circa 60 milioni di bottiglie di plastica in un anno.
- Ottima: l’acqua distribuita dalla Ruzzo Reti è classificabile come oligominerale ed è migliore della maggior parte delle acque minerali in commercio.
- Economica: con l’acqua di rubinetto risparmi quasi 300 euro l’anno rispetto all’acqua in bottiglia.
- Km 0: dalle sorgenti delle nostre montagne direttamente a casa tua, senza dover trasportare inutili bottiglie, nel rispetto dell’ambiente.
- Controllata: oltre 2.500 analisi di laboratorio effettuate da Ruzzo Reti e dall’Azienda Sanitaria ogni anno con 160.000 parametri analizzati. Presenza di un centro tecnologico innovativo di monitoraggio e controllo delle acque attivo 24h su 24h.
Data di pubblicazione
02 August 2022
Ultimo aggiornamento
02 August 2022 ore 16:53